Timelapse cantieri: come effettuare la stima dei costi e la post produzione

Timelapse cantieri: come effettuare la stima dei costi e la post produzione

21/08/2024 Off Di Valerie

Il time lapse dei cantieri è uno strumento documentale e di marketing utile ed efficace, ma è necessario conoscerne le sfide e avere un’idea dei costi, per non incorrere in brutte sorprese. I timelapse sono realizzati da un montaggio di migliaia di fotogrammi con lo stesso soggetto e con una cadenza che dipende dalle esigenze che possono andare dalla pubblicità, al monitoraggio cantieri. La loro utilità risiede non solo nella possibilità di documentare ogni istante dello sviluppo di un cantiere e delle sue eventuali criticità, ma anche di avere un’idea dei costi, soprattutto per una valutazione preventiva dei cantieri successivi o una comparazione tra la performance dei cantieri. Anche i cantieri piccoli e quelli delle start up possono avere bisogno del loro timelapse, perché è un’ottima vetrina per mostrare la propria professionalità ai possibili nuovi clienti. Per tutti questi motivi, i costruttori sanno che questo strumento è ormai indispensabile per la loro attività. Oltre ai pro è necessario porre l’accento anche sui problemi che si possono verificare, in particolar modo per cantieri che durano mesi o anni.

Timelapse cantieri: la stima dei costi

Fare una stima dei costi per i timelapse dei cantieri non è semplice, perché le variabili sono moltissime. Tuttavia, vogliamo portare qui alla luce alcuni aspetti da tenere in considerazione e che potranno aiutare chi si accinge a chiedere un preventivo. La variabile tempo è una delle più determinanti: mesi o anni, anche perché più il cantiere resta aperto, maggiore deve essere la bravura del professionista nel sottolinearne la dinamicità e la progressione, anche a fini commerciali. È fondamentale, quindi, installare molte camere e far volare droni in diversi punti, monitorando tutto costantemente. E questo si traduce in un costo maggiore per il noleggio della strumentazione e per la moltiplicazione del numero degli scatti, conseguenti alla quantità di strumenti per la ripresa video. Da non trascurare è l’aspetto che riguarda sia lo spazio di archiviazione, sia la gestione dei dati. Per archiviare migliaia di immagini in alta risoluzione ci si può avvalere di un Cloud, perché un archivio fisico potrebbe subire danni di ogni genere, mentre con la “nuvola” tutto è sempre reperibile da remoto, in qualsiasi momento. Anche la gestione del tempo reale, nei timelapse dei cantieri, è determinante: per lavori molto lunghi, un collegamento professionale da remoto è quello che serve per intervenire tempestivamente sulle immagini, in qualsiasi momento. Il costo più elevato, rispetto a un sistema privo di questa caratteristica, è dettato dalla possibilità di tarare i parametri di scatto anche tutti i giorni, ad esempio quando le condizioni atmosferiche cambiano o per mostrare al cliente dei frammenti del girato.

Time lapse cantieri: un vademecum sulla post produzione

I timelapse dei cantieri non si possono dire completi, finché non sono passati attraverso il processo di post produzione. In questa fase, oltre alla cernita delle immagini, si può creare un video che coinvolga gli spettatori con la musica o una narrazione vocale. È questo il momento per eliminare tutti i tempi morti, i cambiamenti repentini di luminosità, le pause dalle attività (ad esempio, durante la notte, se non si lavora), eliminando anche i volti delle maestranze o le targhe dei veicoli inquadrati, per non incorrere in problemi di privacy. La tempistica degli scatti influisce su questa fase al fine di evitare un eccesso di materiale da controllare e sfoltire. Quindi, al posto di uno scatto ogni minuto, si potrebbe pensare a un intervallo che non scenda mai sotto i cinque minuti. Per un buon lavoro è necessario fare dei test preliminari, durante i quali scegliere anche il formato video per evitare di allungare troppo il lavoro di post produzione.